OpenAI ha svelato Operator, un’IA che svolge compiti da sola sul web

OpenAI, l’azienda di San Francisco che ha creato ChatGpt, ha ufficializzato il rilascio del suo primo Agente IA, Operator, capace di svolgere in autonomia alcune operazioni sul web “al posto dell’utente”.

La società guidata da Sam Altman ha annunciato che una prima versione di Operator, sebbene sperimentale, sarà messa a disposizione degli abbonati americani a ChatGpt Pro, che pagano 200 dollari al mese per accedere alla versione più potente del chatbot basato sui modelli di intelligenza artificiale più avanzati di OpenAI: da Gpt-4o a o1.

Operator è un Agente IA, ovvero un’intelligenza artificiale evoluta capace di svolgere una catena di operazioni come farebbe un essere umano: per esempio navigare sul web, cliccare pulsanti e compilare moduli per prenotare cene a un ristorante o una camera d’albergo. Il tutto senza la necessità di una supervisione umana costante.

Operator può anche trovare un volo adeguato alle esigenze dell’utente e comprare il biglietto aereo, ma in questo caso prima di effettuare il pagamento chiederà i dati della carta di credito e un’autorizzazione a procedere.

La nuova intelligenza artificiale di OpenAI combina le capacità visive di Gpt-4o e un ragionamento avanzato basato sull’apprendimento per rinforzo: l’IA impara insomma dai propri errori, e nel momento in cui non riesce a risolvere un’operazione chiede aiuto all’utente in carne e ossa.

Abbiamo già visto in azione un Agente IA simile a Operator, svelato a ottobre scorso da Anthropic: si chiama “Computer Use” e prende possesso del computer di un utente arrivando anche a muovere la freccia del mouse sullo schermo come farebbe una persona.

Anche Google e Microsoft stanno sviluppando Agenti IA simili a quelli di Anthropic e OpenAI, con l’obiettivo di automatizzare operazioni complesse che vanno oltre la “semplice” generazione di testi, immagini e video da parte delle intelligenze artificiali.

L’avvento degli “agenti” dotati di intelligenza artificiale potrebbe trasformare il modo in cui gli utenti interagiscono con la tecnologia e rivoluzionando settori come l’e-commerce e il servizio clienti.

OpenAI ha comunicato che sta collaborando con aziende come DoorDash, Instacart, OpenTable, Priceline, StubHub, Thumbtack e Uber per consentire a Operator di apprendere quali esigenze possono emergere nel mondo reale e come esaudirle “nel rispetto delle norme e dei termini di servizio”.

Ma l’azienda di San Francisco ha anche detto che Operator può incontrare delle difficoltà con interfacce complesse che richiedono, per esempio, la creazione di slide oppure la gestione di un calendario di appuntamenti”.

Anche i ricercatori di Anthropic, qualche mese fa, avevano messo in guardia sulle limitazioni riguardo “l’uso del computer” da parte di Claude: “Alcune azioni che le persone eseguono senza sforzo – come scorrere, trascinare, zoom – attualmente presentano delle sfide per l’IA”.

Continua la lettura su: https://www.repubblica.it/tecnologia/2025/01/23/news/openai_operator_agente_ia_naviga_da_sola-423957726/?rss Autore del post: La Repubblica Tecnologia Fonte:

Il Ministero delle Pari Opportunità finanzia il tuo corso digitale

Dipartimento Pari Opportunità

Chiedi tutte le informazioni a genitoridigitali@koinokalo.it

Partecipa ai corsi gratuiti

Articoli Correlati

AI Act e Gdpr: come si integrano le norme sulla protezione dei dati

L’AI Act regolamenta in maniera organica lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale. La disciplina della protezione dei dati personali resta però primariamente affidata al GDPR. In questo quadro normativo, la compliance in materia di data protection nel contesto dell’intelligenza artificiale presenta molteplici e sfidanti questioni interpretative
L’articolo AI Act e Gdpr: come si integrano le norme sulla protezione dei dati proviene da Agenda Digitale.